Hei…
cerchi di sedurmi, ma non vuoi saperne di te, soffri, lo si vede che patisci
l’umana natura
Il tuo
sguardo è sempre malinconico, quasi supplichevole, sei lì come per chiedermi
qualcosa… ma niente.
Nel silenzioso
stare assieme ecco che compare il tuo flebile sorriso, un istante d’incertezza,
ma poi la verità s’imprime nell’aria circostante come un marchio di casato
sulla ceralacca.
Non sei
quella che immaginavo, libera e con le ali al vento, riapro gli occhi… eri solo
finzione.
Il dolore
si firma sul tuo volto comunicando a ogni istante, non c’è spazio per la poesia
vedo solo realtà.
Il tuo
profumo è, nel medesimo istante, acre e dolce, l’ambiguità lascia posto alla
fantasia e l’agitazione tende a emulsionare l’aria fino a far salire sulla tua
immagine un velo di nebbia, che intensificandosi rende i tuoi contorni così
indistinguibili da far apparire ciò che realmente sei… nulla!
da: "I burattini di Dio - La paura del nulla" -
Mazzani Maurizio - ed: Gruppo Albatros Il Filo, 2010
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