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martedì 1 gennaio 2013

L’assenza

Una porzione di ogni vita umana trascorre nella ricerca delle ragioni dell’esistenza, dei punti di partenza, delle origini, del senso del tutto.

Ogni domanda sulla vita e sulla morte, il perché della vecchiaia, della malattia, del dolore, rimane senza risposta.

La ricerca di senso è prettamente umana ed è propria alla consapevolezza che è solo qualità umana.

Il non senso di sé è dolore poiché è assenza, e l’assenza è immanente al vivente.

L’uomo è costretto al dolore che gli è connaturato.

Egli è organizzato e si organizza per colmare l’assenza primaria che è legata all’alimentazione ed è perlopiù riflesso condizionata, per poi dover secondariamente colmare l’assenza psicologico-esistenziale che è legata alla consapevolezza e all’astrazione.

L’assenza tangibile e intangibile costituisce il propulsore della vita, entrambe sono “colmate” con le più svariate bizzarrie consumistiche oggettuali e rappresentative.

Ciò è il disperato tentativo di dissolvere il nulla, tale continua e ostinata opera costituisce il senso nel non senso… il significato vita è, per ogni vivente, coincidente con l’eliminazione dell’assenza, la differenza, tra l’uomo e il resto dei viventi, sta nella complessità specifica e relativa alla tipologia dell’assenza.

L’uomo trascorre l’esistenza nella ricerca di cancellare il nulla, ma la paura del nulla è propria all’esistenza poiché è nozione d’assenza che, una volta colmata, è di nuovo assenza!

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