Osserviamo il
mondo all'opposto, i contrari emergono... è come esser capovolti e
percepire, paradossalmente, la terra, le radici delle piante, i piedi
delle persone.
Ecco allora all'improvviso, illusoriamente, apparire
l'inconoscibile, una sorta di magia dove il tutto noto, conosciuto,
scontato, scompare svanendo nel nulla che l'appartiene.
E' libertà dai
propri vincoli predeterminati, un senso di soprannaturalità avvolgente dove, nel gioco delle parole, appare il nuovo mondo.
Un mondo di significati dove l'astrazione è l'aria che respiriamo, un
esserci all'infinito dove la dimensione concreta che ci è appartenuta, è
magicamente evaporata lasciando posto al senso perenne... la meta
ambita è raggiunta, il vuoto è riempito da un immaginario trascendente
cullato da musicalità paradisiaca!
Mazzani Maurizio
martedì 1 gennaio 2013
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