Con un poco d’attenzione facilmente ci
si accorge di quanto sia nauseante il girotondo conoscitivo di proazione e
retroazione che si instaura in ogni relazione, al fine di mantenere, attraverso
stimoli e risposte, la propria egoicità semantica.
Quanto più l’altro è un altro
significativo tanto più è in gioco la visuale di sé, pertanto, l’esperienza
emotiva immediata con la sua conseguente spiegazione non potrà essere che
maggiormente pregnante.
La significazione delle esperienze
vissute è sempre, più o meno ingannevolmente, asservita ai processi
d’elaborazione di significato preposti a mantenere costante, istante dopo
istante, la personale coerenza.
Il fine è mantenere il più alto
possibile il senso di sé, e questo senza curarsi se tali spiegazioni corrispondano
o no alla realtà oggettiva, lo scopo è solo tenere ben saldo l’orientamento
attraverso sé.
L’individuo si orienta nel mondo
mediante la conferma della propria autoreferenzialità, egli si percepisce e
percepisce l’altro sempre e solo attraverso il proprio repertorio di
significati personali, non può prescindere da essi, dalla propria coerenza
conoscitiva, e per non cadere nel vuoto semantico che è perdita di senso di sé,
egli è costretto, dalla sua stessa natura processuale, a monitorare il comportamento
dell’altro e il proprio, per essere pronto a modificare quest’ultimo in
relazione ai cambiamenti dell’altro, il tutto al fine di conservare e
rafforzare la percezione di sé più alta possibile.
L’orientamento è, di fatto, autoinganno
ed è talmente distintivo alla natura processuale della mente, che l’individuo
non può esserne che inconsapevole… i comportamenti e le spiegazioni date
all’esperienza, come qualsiasi apprendimento replicato più volte nel tempo,
divengono per natura impliciti pertanto inconsapevoli.
L’uomo per avere maggiore cognizione dei
propri processi mentali, ha bisogno di libertà dai propri vincoli processuali
taciti, egli, in un certo qual senso, deve combattere la propria natura per
potersi elevare spiritualmente, solo così potrà conoscere se stesso e iniziare
a godere dell’essenza pura della conoscenza!
Mazzani Maurizio
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