Il punto spesso sfuggente ai più, che ritengo sia il centro del tutto, è
che non dovrei pensare "se voglio conoscere la verità", perchè al
momento che lo faccio non posso far altro che antrpomorfizzare e, quindi , cercherò quel qualcosa (spiegazione) che sarà solo prodotto intrinseco alla mia logica... una logica inevitabilmente tacita al
mio essere uomo.
Si può
affermare, dunque, che la verità sia al di là del mio pensare e, pertanto, non suscettibile di comprensione.
I limiti taciti alla mia biologia, di fatto, impediscono di osservare oltre se stessi e la propria natura... qualsiasi cosa tentassimo di fare per avvicinarsi a una qualche verità, questa non potrà essere altro che un'illusione,
poichè la stessa idea di cercare una qualche verità è, di fatto,
cognizione e pertanto prodotto della mente.
Il cervello è la
"macchina da presa biologica" e le caratteristiche che la
contraddistinguono, non possono che decidere il processo e la funzione,
nonché ciò che decido di dover filmare... poichè qualsiasi cosa io pensi
non potrà far altro che seguire il copione tacito alla mia biologia...
si può argomentare solo e solo nel proprio virtualismo biologico!
Mazzani Maurizio
martedì 1 gennaio 2013
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