Sono qui che cerco l'intento, eufemisticamente cerco qualcosa da completare, fare, consumare, percepire, ecc., non c'è consumismo che tenga... ce la metto tutta non perchè voglio, ma perchè è natura.
Voglio essere.
Vivo non per mia scelta ma per casualità.
Vado alla ricerca di chissà cosa, cerco il significato, pretestulmente il mio significato... il vivere è sempre vano... non trovo nulla.
La spinta al senso è implicita, forte, spasmotica, finché il significato "trovato" è illusorio, virtuale, consumistico, oscillante tra l'affermazione e la sua stessa negazione, un attimo, poi fugge via, ma ricompare l'istante successivo, gli intervalli sono più o meno lunghi: questa è vita, questa è illusione.
La corsa all'essere di tal dimensione non ha via di scampo, è un vortice che porta al buio degli inferi, mentre la luce è in superficie, la vita è luce, il sentirla, il percepirla è il senso, il significato di sé!
Maurizio Mazzani
venerdì 29 aprile 2011
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