La religione canta... ciò che inquieta è l'ignoranza e la paura che l'hanno partorita.
Essa è come un velo di pioggia che posandosi accarezza i campi seminati, la natura alla sollecitazione risponde rivitalizandosi, ma poco dopo la pioggia diviene uragano travolge ogni cosa, possiede la forza dell'idea che è in sé. Una forza annichilente dove l'uomo è contro l'uomo in nome dell'egoismo stesso che lo ha generato, egli non può far nulla che non farsi travolgere da ciò che non può controllare: se stesso.
La religione è come un fiume in piena che straripando porta via tutto con sé, è come uno tsunami che trascina ogni cosa che incontra sul suo cammino, solo forze in contrasto in nome di quel relativismo che l'avvolge.
Ciò che rimane è quel frammento di uomo che nella sua totalità del non essere, è costretto a vivere la favola del "Senso"... dove il contraddittorio è la luce d'un Dio che glorificandosi s'adombra di se stesso!
Mazzani Maurizio
mercoledì 20 aprile 2011
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