Sono qui che cerco l'intento, eufemisticamente cerco qualcosa da completare, fare, consumare, percepire, ecc., non c'è consumismo che tenga... ce la metto tutta non perché voglio, ma perché è natura.
Voglio essere.
Vivo non per mia scelta ma per casualità.
Vado alla ricerca di chissà cosa, cerco il significato, pretestualmente il mio significato... il vivere è sempre vano... non trovo nulla.
La spinta al senso è implicita, forte, spasmodica, finché il significato "trovato" è illusorio, virtuale, consumistico, oscillante tra l'affermazione e la sua stessa negazione... un attimo poi fugge via, ma ricompare l'istante successivo, gli intervalli sono più o meno lunghi: questa è vita, questa è illusione.
La corsa all'essere in tal dimensione non ha via di scampo, è un vortice che porta al buio degli inferi, mentre la luce è in superficie, la vita è luce, il sentirla, il percepirla è il senso.
Il significato di sé é come la scia di una stella cadente che si spegne morendo!
Maurizio Mazzani
martedì 26 aprile 2016
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