Sono in auto e un CD di musica straniera degli anni 70/80, una mia raccolta fatta con cura, suona nello stereo.
Quando sento questa musica della mia giovinezza, sale nella mia mente e nel mio cuore una nostalgia tale da farmi quasi lacrimare.
Il tempo passato lo vivo come una perdita, un lutto dal quale non poterne più uscire.
È come essere imprigionati in un presente che non mi piace e che, soprattutto, sento che non mi appartenga più.
Vivo, di fondo, come un pesce fuor d'acqua, come se il mio tempo fosse terminato già da anni.
La tristezza dovuta alla "perdita" della vita passata, "calpestata" e vissuta con forte pienezza, fantasia, allegria e tanto appagamento è svanita ormai nel nulla, e la mancanza, che è la più forte presenza che si possa sentire, si imprime in me come un'infinita perdita, che duole, si duole dentro di me, come se fossi in una solitudine emotiva ed intellettuale che annichilisce sempre più il mio essere.
Questi sono solo pensieri detti ad alta voce... ma, non si può leggere la mancanza: solo avvertirla.
Mazzani Maurizio
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