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mercoledì 13 aprile 2011

Guardi, guardi

Guardi, guardi ma la visione è sempre mistificata dall'illusione che ciò di cui ti stai rendendo conto sia altra cosa, non può esistere altro potere se non quello che rende il reale reale... gli umani sono gli unici esseri che possono concepire la realtà... al di fuori della consapevolezza non può esserci concepimento di realtà, e la realtà è, dunque, una invenzione antropomorfica che si pone tale in quanto differenziale dal Nulla.

Tale invenzione è fisiologicamente orientata alla sopravvivenza, culture e culture validate dallo loro attuazione nel tempo.

L'esistenza, pertanto, rimane non altro che lotta tra culture sia a livello micro che macro, la produzione culturale si rifà esclusivamente al più forte come è legge di sopravvivenza, l'imposizione, la coercizione del più dotato segna inevitabilmente il passo, nonchè la creazione impositiva di regole e leggi finalizzate illusoriamente al sociale, ma, di fatto, mediante tale ingannevole paravento, orientate solo a proteggere privilegi.

Religione e cultura dove l'una è il prodotto dell'altra, vanno a braccetto, agiscono all'unisono al solo fine di ritornare a se stesse e, dunque, a tutelare l'implicito che le ha ideate: porre differenze, solo differenze utili ad esaltare il tacito bisogno Egoico d'essere, non attraverso l'amore dell'altro, ma essendo al di sopra dell'altro.

Vado oltre, ma immancabilmente ritorno la da dove sono venuto, l'inerzia culturale del mondo agisce come elastici, che per quanto vengano tesi hanno il loro implicito limite, che tende a riportarti al senso comune.

Sei spinto a volare, non senti di appartenere alla pochezza del mondo, sei, per tua natura tendente a trascendere le leggi basate sugli algorittimi biologici, ma nonostante ciò, inevitabilmente, cadi indotto all'unico "essere" possibile: avere significato nell'altro usando l'altro... non c'è spazio nè tempo per volare.

L'inerzia conoscitiva del senso ottenuto dall'altro ti costringe, a così tali compromessi, dove l'unico possibile è Essere in mezzo agli altri, con gli altri privi di trascendenza, completamente travolti da loro stessi, come un inconsapevole fuoco che riscaldando e illuminando distrugge se stesso!

Maurizio Mazzani

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