Il vortice dell'avere è così pregnante nella sua immanenza, da aver partorito, in nome dell'umiltà, l'ingordo per eccellenza... Dio... un ente pinocchiesco così tanto ingannevole da autoglorificarsi in nome di se stesso.
Tale umana creazione non è altro che il sommo paradossale aborto, concepito dall'uomo in nome del massimo, del supremo e dell'eccelso, un raggiro mentale questo, che ha l'illusorio fine di contrastare la propria implicita cruda realtà di umano sofferente, malato, incompleto, che illusoriamente vive aspirando di soverchiare la propria natura d'imperfezione, ma egli può solo essere un non Dio, poiché la completezza sarebbe nient'altro che la morte!
Mazzani Maurizio
domenica 6 febbraio 2011
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