Chi va oltre la propria contingenza non può non accorgersi di ciò che la paura del nulla segna da sempre: competizioni, aggressività d'ogni genere, distruzioni, guerre... sempre e sempre paura, solo paura di perdere qualcosa (che sia oggettuale o rappresentativo, è lo stesso).
Bisogna comprendere che l'unica risorsa è l'umano... l'umano nella sua realtà d'essere... "nulla".
Il senso è solo e solo dato dalla reciprocità e tanto più questa è libera e svincolata dalla paura, tanto più sarà ricca, rigogliosa d'amore e, dunque, più efficace.
Il nulla pare essere al di là dell'uomo ma, di fatto, è "dentro" l'uomo, egli è l'unico creatore di tutto ciò che esiste... e l'esistenza può essere solo e solo antropica (in relazione all'uomo), l'uomo è l'unico dedentore di cognizione e, l'esistente, difatti, è solo cognizione.
Credo, pertanto, che prima o poi tutti dovranno necessariamente inchinarsi al nulla, e far così posto all'unica salvezza: riconoscere l'altro senza temerlo... il senso d'essere, che nè risulterà, sarà così forte e invasivo da poter contrastare, più efficacemente, il senso angoscioso del nulla!
Maurizio Mazzani
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