La religione è un prodotto culturale che ha fatto il suo tempo, pertanto è destinata a dissolversi come si dissolve, nel tempo, ogni credenza che è propria all’ignoranza!
Da: "I burattini di Dio - La paura del nulla" - Mazzani Maurizio - ed: Gruppo Albatros Il Filo, Roma 2010
lunedì 21 giugno 2010
domenica 20 giugno 2010
Il meta inganno
sabato 19 giugno 2010
Il film
giovedì 17 giugno 2010
Solo informazione
La conoscenza é il risultato d'una sinergia tra il razionale e l'emotivo, tra mente e corpo... non c'é conoscenza senza emozioni... sono proprio le loro variazioni, quale modificazioni di stato fisiologioco, che percependo come informazione, ci danno l'illusione che il mondo sia reale, ma la qualità del mondo, del proprio mondo, dipende si, dal mondo, ma soprattutto dalla qualità della nostro cervello!
Mazzani Maurizio
Mazzani Maurizio
lunedì 14 giugno 2010
L'essere unici
Tutto è voglia d'essere, bisogno d'essere... in ogni nostro comportamento c'è sempre una sottesa finalità: la ricerca di conferma personale, di senso personale.
Il riconoscimento, da parte dell'altro, della propria diversità, non fa altro che soddisfare la nostra implicita necessità d'essere amati, ciò avviene spesso proprio alla luce del riconoscimento e successiva accettazione della personale unicità!
Mazzani Maurizio
Il riconoscimento, da parte dell'altro, della propria diversità, non fa altro che soddisfare la nostra implicita necessità d'essere amati, ciò avviene spesso proprio alla luce del riconoscimento e successiva accettazione della personale unicità!
Mazzani Maurizio
mercoledì 9 giugno 2010
L'inganno
I risultati degli inganni, delle farse, delle religioni che vogliono spiegare il senso del tutto, sono davanti agli occhi di tutti noi... non chiudiamoli.
Le favole, dietro l'apparente "sogno", hanno solo il fine, illudendoci, di farci vivere nell'ignoranza rallentando, così, la presa di coscienza del vero... il vero è al di là del bene e del male, è accettazione del nulla, è pura astrazione, è godimento della propria spiritualità, è amore tra gli uomini!
Mazzani Maurizio
Le favole, dietro l'apparente "sogno", hanno solo il fine, illudendoci, di farci vivere nell'ignoranza rallentando, così, la presa di coscienza del vero... il vero è al di là del bene e del male, è accettazione del nulla, è pura astrazione, è godimento della propria spiritualità, è amore tra gli uomini!
Mazzani Maurizio
La realtà
I miei pensieri
Una goccia di verità.
Una visione d'insieme segnata da alcuni tentativi di comprensione e riflessione.
Una raccolta di pensieri, "non si può stare in silenzio", esperienza vissuta e conosciuta.
Il tutto a attratto il mio orizzonte, il mio interesse e la mia passione... c'è bisogno di comprendere, questo è l'unico senso!
Da: "I burattini di Dio - La paura del nulla" - Mazzani Maurizio - ed: Gruppo Albatros Il Filo, Roma 2010
Una visione d'insieme segnata da alcuni tentativi di comprensione e riflessione.
Una raccolta di pensieri, "non si può stare in silenzio", esperienza vissuta e conosciuta.
Il tutto a attratto il mio orizzonte, il mio interesse e la mia passione... c'è bisogno di comprendere, questo è l'unico senso!
Da: "I burattini di Dio - La paura del nulla" - Mazzani Maurizio - ed: Gruppo Albatros Il Filo, Roma 2010
Se stessi
martedì 8 giugno 2010
Amore
mercoledì 2 giugno 2010
La conoscenza
martedì 1 giugno 2010
La doppiezza
sabato 29 maggio 2010
Lo specchio
mercoledì 26 maggio 2010
Luci e ombre
Il senso è nell'imperfezione, senza essa verebbe meno la nostra ragion d'essere.
La malattia, la morte è parte integrante della nostra natura d'esseri che, paradossalmente, acquisiscono senso proprio mediante l'assenza, ma l'assenza è dolore e pertanto il dolore è a noi connaturato poichè è assenza e nozione d'assenza. Dall'assenza organica (cibo, averi tangibili) all'assenza rappresentativa (immagine di sé, coerenza personale, l'affetto, l'attaccamento... le persone a noi significative) il passaggio è filogenetico.
E' la consapevolezza di sé che induce domande senza risposta e il conseguente senso di vuoto che spesso ci avvolge. L'angoscia è la nostra compagna di viaggio, è la risposta all'assenza e, pertanto, alla perdita (qualsiasi essa sia), l'assenza è implicita al nostro divenire e costituisce la ragione della vita stessa.
L'immanenza della vita è oscillazione d'assenza-non assenza... senza tale movimento è la morte!
Mazzani Maurizio
La malattia, la morte è parte integrante della nostra natura d'esseri che, paradossalmente, acquisiscono senso proprio mediante l'assenza, ma l'assenza è dolore e pertanto il dolore è a noi connaturato poichè è assenza e nozione d'assenza. Dall'assenza organica (cibo, averi tangibili) all'assenza rappresentativa (immagine di sé, coerenza personale, l'affetto, l'attaccamento... le persone a noi significative) il passaggio è filogenetico.
E' la consapevolezza di sé che induce domande senza risposta e il conseguente senso di vuoto che spesso ci avvolge. L'angoscia è la nostra compagna di viaggio, è la risposta all'assenza e, pertanto, alla perdita (qualsiasi essa sia), l'assenza è implicita al nostro divenire e costituisce la ragione della vita stessa.
L'immanenza della vita è oscillazione d'assenza-non assenza... senza tale movimento è la morte!
Mazzani Maurizio
giovedì 20 maggio 2010
Imperfezione
La vita è percezione d'esistenza... è ricerca d'essere, in tale realtà ogni essere umano ha spazio e significato proprio là dove l'accettazione di sé da ragione alla sua vita.
Non c’è altra esistenza se non quella che possediamo, il nostro senso è in quella... se per ipotesi anche non verosimile, ne eliminassimo una parte perché non ci piace, diverremmo altra cosa o addirittura verrebbe meno la propria ragion d'essere, poiché il senso è solo e relativo alla dimensione che ci appartiene!
Da: "I burattini di Dio - La paura del nulla" - Mazzani Maurizio - ed: Gruppo Albatros Il Filo, Roma 2010
Non c’è altra esistenza se non quella che possediamo, il nostro senso è in quella... se per ipotesi anche non verosimile, ne eliminassimo una parte perché non ci piace, diverremmo altra cosa o addirittura verrebbe meno la propria ragion d'essere, poiché il senso è solo e relativo alla dimensione che ci appartiene!
Da: "I burattini di Dio - La paura del nulla" - Mazzani Maurizio - ed: Gruppo Albatros Il Filo, Roma 2010
L'altro
Il bisogno dell’altro è così pregnante nel significato ch’esso rinvia, da non poterlo quasi distinguere da se stessi.
Egli è il nostro specchio, è un rimando continuo e incessante d’informazioni, è in pratica l’intermediario per arrivare a se stessi.
L’altro è, dunque, una sorta di “strumento” per percepirsi e avere così una conoscenza di sé, un senso di sé, qualità questa indispensabile per aggirare il senso del nulla, che è in ogni istante tenebrosamente pronto ad avvolgerci lasciandoci nella cruda concretezza del non essere!
Da: "I burattini di Dio - La paura del nulla" - Mazzani Maurizio - ed: Gruppo Albatros Il Filo, Roma 2010
Egli è il nostro specchio, è un rimando continuo e incessante d’informazioni, è in pratica l’intermediario per arrivare a se stessi.
L’altro è, dunque, una sorta di “strumento” per percepirsi e avere così una conoscenza di sé, un senso di sé, qualità questa indispensabile per aggirare il senso del nulla, che è in ogni istante tenebrosamente pronto ad avvolgerci lasciandoci nella cruda concretezza del non essere!
Da: "I burattini di Dio - La paura del nulla" - Mazzani Maurizio - ed: Gruppo Albatros Il Filo, Roma 2010
La metamorfosi
Nell’infanzia la relazione è così egocentrica da far ruotare il mondo intorno a sé.
Le forze egoiche dominano il tempo, è spinta alla sopravvivenza… il nulla non la riguarda.
In tale periodo la ricerca di senso di sé è precipuamente “riflesso-condizionata” e basilarmente corporea.
Il tutto è scoperta, concretezza d’essere e supremo avere!
Nella giovinezza la conquista è il sé rappresentativo, è ciò cui si aspira, è la meta da raggiungere.
In tale periodo non c’è libertà e sicurezza, il giovane si sta orientando nel mondo, le linee si stanno disegnando, i colori stanno apparendo, il tutto è flebile e cerca di marcarsi.
Il tempo e lo spazio non sono ben definiti, la riflessione intellettuale comincia a costituirsi.
La gioventù ha la caratteristica della massima apparenza, i confini sono indistinti, si allargano dall’età infantile fino all’età adulta.
Il giovane, di fatto, si perde nel nulla dell’indefinitezza.
E’ il momento della massima spinta verso di sé, il giovane ha voglia d’essere e immancabilmente finisce nell’avere!
L’età adulta è il periodo più evidente dove la lotta contro il nulla segna il passo, la quotidianità è illusione d’essere che sfugge via, un essere che è irraggiungibile com’è irraggiungibile la propria ombra.
Il tutto è doppiezza, finzione, falsità, ipocrisia utile alla sopravvivenza!
La vecchiaia è la fine della favola.
E’ il momento più intenso dove c’è così contatto con il non senso da sentirsi dondolare tra libertà e paura.
Il tanto auspicato senso di sé, mediato dall’avere, si affievolisce e il niente appare nitido avanti agli occhi lasciando inevitabilmente posto al nulla!
Da: "I burattini di Dio - La paura del nulla" - Mazzani Maurizio - ed: Gruppo Albatros Il Filo, Roma 2010
Le forze egoiche dominano il tempo, è spinta alla sopravvivenza… il nulla non la riguarda.
In tale periodo la ricerca di senso di sé è precipuamente “riflesso-condizionata” e basilarmente corporea.
Il tutto è scoperta, concretezza d’essere e supremo avere!
Nella giovinezza la conquista è il sé rappresentativo, è ciò cui si aspira, è la meta da raggiungere.
In tale periodo non c’è libertà e sicurezza, il giovane si sta orientando nel mondo, le linee si stanno disegnando, i colori stanno apparendo, il tutto è flebile e cerca di marcarsi.
Il tempo e lo spazio non sono ben definiti, la riflessione intellettuale comincia a costituirsi.
La gioventù ha la caratteristica della massima apparenza, i confini sono indistinti, si allargano dall’età infantile fino all’età adulta.
Il giovane, di fatto, si perde nel nulla dell’indefinitezza.
E’ il momento della massima spinta verso di sé, il giovane ha voglia d’essere e immancabilmente finisce nell’avere!
L’età adulta è il periodo più evidente dove la lotta contro il nulla segna il passo, la quotidianità è illusione d’essere che sfugge via, un essere che è irraggiungibile com’è irraggiungibile la propria ombra.
Il tutto è doppiezza, finzione, falsità, ipocrisia utile alla sopravvivenza!
La vecchiaia è la fine della favola.
E’ il momento più intenso dove c’è così contatto con il non senso da sentirsi dondolare tra libertà e paura.
Il tanto auspicato senso di sé, mediato dall’avere, si affievolisce e il niente appare nitido avanti agli occhi lasciando inevitabilmente posto al nulla!
Da: "I burattini di Dio - La paura del nulla" - Mazzani Maurizio - ed: Gruppo Albatros Il Filo, Roma 2010
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